Il comico americano Louis CK accusato di molestie sessuali

speaks on stage during The 76th Annual Peabody Awards Ceremony at Cipriani, Wall Street on May 20, 2017 in New York City.
Le voci sul suo conto si sono susseguite per anni e ora lo stretto riserbo che lo avvolgeva è stato rotto dalle accuse per molestie sessuali che lo vedono protagonista. Stiamo parlando del comico americano Louis CK!

Il New York Times ha pubblicato una serie di testimonianze di donne che raccontano di atti inappropriati che il comico irriverente avrebbe tenuto in loro presenza.
Dana Min Goodman e Julia Wolow hanno raccontato di aver accettato un invito nella stanza d’albergo per festeggiare la performance ad Aspen e che, una volta lì, lo stand up commedian provocatore si sia spogliato e abbia iniziato a masturbarsi.
La comica Rebecca Corry racconta che Louis CK le abbia chiesto di potersi masturbare di fronte a lei mentre l’attrice umoristica Abby Schachner riferisce di aver percepito “atti sessuali” durante una conversazione telefonica.
Una quinta donna rimasta anonima ha confessato di aver acconsentito a guardare l’uomo intento a masturbarsi.
Louis CK ha ammesso tutte le accuse e ha tentato di spiegare diverse cose circa il suo comportamento: “Voglio parlare delle storie raccontate al New York Times da cinque donne di nome Abby, Rebecca, Dana, Julia che se la sono sentita di identificarsi, e da una quinta che non se l’è sentita. Queste storie sono vere. Al tempo, mi ero detto che quello che avevo fatto era ok, perché non avevo mai mostrato il pene a una donna senza prima chiedere il permesso, cosa che è anche vera. Ma più avanti nella vita ho capito, comunque troppo tardi, che quando sei in una posizione di potere chiedere loro di guardare il tuo pene non è una domanda. Per loro è un’imposizione. Il potere che avevo su queste donne era che loro mi ammiravano. E io ho usato irresponsabilmente questo potere”.
“Mi sono pentito delle mie azioni. E ho provato a impararne qualcosa. E a starne alla larga. Ora sono consapevole delle dimensioni delle conseguenze delle mie azioni. Ho imparato ieri quanto abbia fatto sentire male con se stesse queste donne che mi ammiravano, e quanto abbia fatto sì che facessero attenzione con altri uomini che non le avrebbero mai messe in quella posizione. Ho anche sfruttato il fatto che ero molto ammirato nella mia e nella loro comunità, cosa che ha impedito loro di condividere le loro storie e ha reso loro difficile farlo, quando ci hanno provato, perché le persone che mi ammiravano non volevano sentirle. All’epoca non pensavo che lo stessi facendo perché la mia posizione mi permetteva di non pensarci”.
Non c’è niente di tutto questo che mi perdoni. E devo riconciliarmi con chi sono. Il che non è niente rispetto a quello che hanno dovuto fare loro per colpa mia. Vorrei aver risposto alla loro ammirazione nei miei confronti essendo un buon esempio come uomo, e vorrei essere stato una guida come comico, anche perché ammiravo il loro lavoro.
“La cosa più difficile con cui vivere è ciò che hai fatto facendo del male ad altre persone. E posso a malapena comprendere la portata del dolore che ho arrecato loro. Sarei negligente a non considerare il dolore che ho arrecato alle persone che lavorano con me e con le quali ho lavorato, le cui vite professionali e private sono state influenzate da tutto questo, compresi i progetti attualmente in lavorazione: il cast e la troupe di Better Things, Basket, The Cops, One Mississipi e I Love You, Daddy. Mi dispiace profondamente che questo abbia portato attenzioni negative sul mio manager Dave Becky, che ha solo provato a mediare una situazione che avevo causato io. Ho causato angosce e difficoltà alle persone di FX, che mi hanno dato così tanto. The Orchard che ha dato una possibilità al mio film. E tutte le altre organizzazioni e persone che hanno scommesso su di me negli anni. Ho arrecato dolore alla mia famiglia, ai miei amici, ai miei figli e alla loro madre”.
“Ho passato la mia lunga e fortunata carriera dicendo e parlando di tutto quello che volevo. Ora farò un passo indietro e mi prenderò un bel po’ di tempo per ascoltare. Grazie per aver letto”.
Le parole di ammissione hanno spinto la società di distribuzione The Orchard a prendere la decisione di non distribuire più nei cinema il film del comico e regista I love you, daddy.